Benny Hinn
*Tratto da: Il cammino cristiano http://evangelici.altervista.org
"Affinché non siamo più come bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini, per l'astuzia loro nelle arti seduttrici dell'errore" (Efesini 4:14).
Benny Hinn è un "predicatore televisivo" americano molto noto. Carismatico di
origini ebraiche, è a capo di una congregazione di circa 12.000 persone, autore
di diversi bestseller e trasmissioni televisive, e noto anche in Italia per la
sua trasmissione "Questo è il tuo giorno" (This is your day).
Benny Hinn ha spesso dimostrato di essere un falso profeta, amante del denaro,
bugiardo, praticante la negromanzia, predicatore di eresie e false dottrine, tra
cui la "caduta all'indietro", la prosperità e il benessere materiale, e la
divinità dell'uomo. Tra le dottrine seguite nelle chiese che si ispirano a lui,
oltre alla "caduta a terra all'indietro" e al "soffio dello Spirito", figurano
spesso anche le cosiddette "Benedizioni di Toronto" (Toronto blessings), dette
anche: santa risata, risveglio della risata, gioia dello Spirito Santo, o
battesimo della gioia.
Questi nomi singolari fanno riferimento alle diaboliche manifestazioni di questa
esperienza, che citiamo: "...Alcuni piangono senza riuscire a controllarsi, o
ridono istericamente. Altri fanno cadere o crollano a terra, mentre altri
saltano, si contorcono, colpiscono l'aria, urlano, si piegano in due in preda al
dolore, imitano i versi degli animali..." (C.R.I., 1995). E ancora:
"...sibilano, abbaiano, ballano, si contorcono come serpenti e saltano. Molti
perdono il controllo del proprio corpo, tremano, restano a terra come
paralizzati, o ridono per ore intere..."
Queste manifestazioni ricordano molto da vicino quelle di alcune streghe e
occultisti, e sono addirittura identiche alle manifestazioni della pratica
occulta del Kundalini. Lo Spirito Santo non ha niente a che fare con tutto ciò,
e i cristiani devono rigettare queste pratiche. Dio non è confusione (1 Corinzi
14:33), e il frutto del Suo Spirito è autocontrollo (Galati 5:22-23).
Le "Benedizioni" sono state impartite anche da Hinn stesso a dei bambini durante
un meeting con Rodney Howard Browne, pregando: "...ti prego, dai il PECCATO, la
santa risata alla gente". Hinn incaricò Browne di dispensare la "santa risata",
definendo il ridere e il "diventare ubriachi nello Spirito" una grande unzione.
Tra i molti falsi insegnamenti di Benny Hinn elenchiamo i seguenti:
Tra le false profezie di Benny Hinn ricordiamo le seguenti:
"Quando il profeta parla in nome dell'Eterno e la cosa non succede e non si
avvera, quella è una cosa che l'Eterno non ha proferito" (Deuteronomio
18:22).
"Guardatevi dai falsi profeti, i quali vengono a voi in veste di pecore, ma
dentro sono lupi rapaci" (Matteo 7:15).
In particolare, la predizione di Hinn riguardante l'apparizione a Nairobi ci
induce a riflettere sulle parole di Cristo:
"Se qualcuno vi dice: "Il Cristo è qui", oppure: "È là", non lo credete; perché
sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e prodigi da
sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. Ecco, ve l'ho predetto. Se dunque
vi dicono: "Eccolo, è nel deserto", non v'andate; "eccolo, è nelle stanze
interne", non lo credete; infatti, come il lampo esce da levante e si vede fino
a ponente, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo" (Matteo 24:23-27).
Inoltre, la Bibbia vieta severamente di pregare i morti, di cercare di
stabilire un contatto con loro, in quanto lo spiritismo, la divinazione e la
negromanzia sono abominazioni agli occhi di Dio (Deuteronomio 18:10-12).
Ciò nonostante Benny Hinn segue queste pratiche. Egli ha affermato che il
profeta Elia gli sarebbe apparso due volte, e che in seguito a quegli
avvenimenti la sua unzione sarebbe "raddoppiata" (facendo evidentemente
riferimento alla storia di Eliseo ed Elia).
Un'altra volta avrebbe visto Kathryn Kuhlman (già defunta all'epoca) in cielo,
con un gruppo di altre persone. La sua anima, secondo Hinn, gli avrebbe detto di
pregare per ricevere il ministero della guarigione, e quindi lei e quelle
persone (spiriti) avrebbero pregato insieme a lui (This Is Your Day, 11/6/1997).
Questa stessa persona sarebbe apparsa a Hinn in altre occasioni, sempre per
guidarlo o per dargli direttive. E Hinn, dal canto suo, visita spesso le tombe
di Kathryn Kuhlman e di Aimee Mcpherson. Nel caso di quest'ultima, Hinn ha
dichiarato di avervi visto angeli inginocchiati come per devozione, e che delle
persone sarebbero state guarite semplicemente visitando la tomba.
Come se non bastasse, in una recente puntata della sua trasmissione, Benny Hinn
ospitò D.G.S. Dhinakaran, un indiano che ha affermato di essere stato molte
volte in cielo, e di aver visto e parlato con gli apostoli Pietro e Paolo.
"Vi saranno fra voi dei falsi dottori che introdurranno di nascosto eresie di
perdizione e, rinnegando il Padrone che li ha comprati, si attireranno addosso
una fulminea distruzione.
E molti seguiranno le loro deleterie dottrine e per causa loro la via della
verità sarà diffamata.
E nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole bugiarde; ma la loro
condanna è da molto tempo all'opera e la loro rovina non si farà attendere" (2
Pietro 2:1-3).
*Tratto da: Il cammino cristiano http://evangelici.altervista.org
LA PAZZIA DI DIO
"Pregate incessantemente e predicate la fedele Parola il più chiaramente possibile! Qualcuno ci taccerà di immobilismo, mentre in realtà è in questo modo che facciamo intervenire Dio direttamente nella battaglia e quando sarà venuto lui, vendicherà l'offesa al suo Patto e compirà l'opera sua in un momento. «Ergiti, o Dio, difendi la tua causa!»
Charles H. Spurgeon
"Dove il Vangelo è predicato pienamente e potentemente e dove lo Spirito Santo discende dal cielo, le nostre chiese non solo rafforzano i propri convertiti, ma ne fanno di nuovi. Però, quando ciò che costituisce la loro forza viene a mancare, dove cioè il Vangelo è adombrato e la vita di preghiera svilita, tutto diviene mera forma e finzione. Per questo, il nostro cuore è dolorosamente oppresso"
Charles H. Spurgeon
Benny Hinn a Milano
La predicazione della Parola di Dio? È ormai superata! I culti dove la Parola è "semplicemente" predicata, sono troppo monotoni. C’è bisogno di qualcosa di nuovo. C’è bisogno di trasformare i nostri culti in qualcosa di dinamico. Cambiamo tutto e incominciamo le nostre riunioni con canti – canti – canti ed ancora canti. I leader della lode vengano avanti. Cantiamo, alziamo le nostre mani verso Dio, poi diamo il via alle performance di cantanti cristiani che ci presenteranno altri canti.
Dopo un’ora e quaranta di canti ecco entrare il predicatore. Il sipario si alza ed il predicatore appare in tutto il suo "splendore". È vestito di bianco, truccato in modo accurato. Per coprire la sua calvizie, ha un perfetto riporto di capelli. Un vistoso anello al dito viene evidenziato in ogni suo movimento. Una luce lo segue ovunque, mentre l’uditorio si accontenta di una luce più soffusa. Comincia a predicare. Il testo è sull’uomo che è polvere. La predicazione dura venti minuti, dopo di che fa un appello e la gente comincia a salire sul palco. Le persone raccontano di guarigioni, di miracoli e poi toccati da questo predicatore vestito in bianco, cadono all’indietro. C’è chi li raccoglie e li adagia sul pavimento. Poi di nuovo si alzano e di nuovo toccati dall’"uomo bianco" cadono e questo accade anche tre-quattro-cinque volte, mentre l’uomo vestito di bianco dice. "Qui c’è l’unzione di Dio".
Tutto questo dura molto a lungo. La riunione è terminata. Sono passate più di due ore e 40 e la Parola di Dio è stata predicata solo per venti minuti. La predicazione della croce non ha trovato spazio in questo spettacolo!
Ho assistito ad uno show, una sorta di spettacolo televisivo. La gente va via ed io torno a casa, deluso e confuso. In una Milano assopita, mi chiedo: "Ma è vero risveglio?"
LA PREDICAZIONE ED IL DECLINO
In un sermone predicato nel 1871, Charles Spurgeon dichiarò: "Gesù Cristo è stato fatto per noi sapienza da Dio. Noi non cerchiamo più la sapienza nei pensieri partoriti dalla mente umana, ma in Cristo stesso. Non ci aspettiamo di ricevere sapienza dalla cultura dell'uomo, ma di essere resi sapienti sedendo ai piedi del nostro Maestro e ricevendolo come la sapienza offertaci da Dio stesso".
E aggiungeva poi, contrariato, questa osservazione che oggi ci fa intravedere la posizione che, anni dopo, avrebbe assunto in merito alla Controversia sul declino: "Come fu al tempo degli apostoli, così oggi secondo alcuni il Vangelo, il semplice Vangelo, come lo predicò John Bunyan,Whitefield, Wesley ed altri, andava molto bene per chi viveva in quei tempi bui. Molti trovavano in esso forza e sostegno, ma adesso, secondo i "sapientoni" di questo secolo tanto luminoso, c'è bisogno di una teologia più progressista, che possa davvero aiutare la chiesa, oggi così ampiamente ridicolizzata. Grandi intellettuali, lumi di profonda conoscenza, vanno diffondendo dottrine sconosciute ai nostri padri. Secondo loro dovremmo progredire nella nostra conoscenza della verità divina, fino a lasciarci dietro le spalle Pietro, Paolo ed altri simili fanatici della precisione dottrinale! Nessuno si può immaginare quanto saggi potremmo diventare seguendo i loro consigli... Fratelli, noi li aborriamo! Detestiamo questo slancio verso il progresso e la cultura sofisticata! Ci basterebbe conoscere Cristo come l'hanno conosciuto gli antichi predicatori! Abbiamo paura che il pensiero degli uomini, le speculazioni e le contemplazioni degli scribi di ieri e di oggi, le innovazioni degli intellettuali e degli eclettici, anziché donarci una luce maggiore, abbiano solo reso le tenebre più profonde ed abbiano spento anche quel poco di luce che era rimasta nel mondo! Ancora una volta si è avverata l'antica profezia: «lo farò perire la sapienza dei saggi e annienterò l'intelligenza degli intelligenti. Dov'è il sapiente? Dov'è lo scriba? Dov'è il contestatore di questo secolo? Non ha forse Dio reso pazza la sapienza di questo mondo?»
Il trionfo della sapienza di Dio
La sapienza umana liquida la verità divina definendola "pazzia". Coloro che sono sapienti secondo il mondo, spesso descrivono il Vangelo ricorrendo ad epiteti come "semplicistico", "irrilevante", "ingenuo", "rozzo" o anche "folle" ed è proprio così che appare ai loro occhi. Il fatto che Cristo fu inchiodato ad un pezzo di legno su una collina lontana, in un'arida zona del mondo, duemila anni fa, come potrebbe avere una qualche rilevanza realistica per l'umanità oggi o per il nostro destino eterno? È proprio vero che agli occhi di Dio la realizzazione personale, la bontà umana, la filantropia o i meriti religiosi non hanno valore? Davvero Dio è così severo da punire i peccatori? Siamo davvero dei peccatori così spregevoli? Ecco come ragiona l'uomo decaduto. Ecco perché la predicazione della croce è pazzia per quelli che periscono.
Quando Paolo parla della "predicazione della croce", sta certamente pensando al messaggio del Vangelo. La croce è il centro di tutto ciò che noi crediamo e proclamiamo! Ricordiamoci di come, prima che la gente iniziasse a fare della croce un oggetto di gioielleria e ad indossarla come ornamento, essa non fosse altro che un infame strumento di morte! Era un mezzo di tortura per i peggiori criminali! Cosa poteva esserci di più spregevole? Il discorso di Paolo, tuttavia, non si limita a quella parte del messaggio che riguarda la croce, ma abbraccia tutta la verità salvifica di Dio. La croce, essendo il cuore della rivelazione di Dio, è l'oggetto principale del disprezzo umano, ma è la verità nel suo insieme ad essere considerata "pazzia" dal mondo e ad essere disprezzata dalla sapienza carnale.
Paolo aveva sfidato la sapienza umana nell'Areòpago di Atene, proprio prima di giungere a Corinto (Atti 17:18-21). I filosofi di Atene si fecero beffe di lui a proposito della risurrezione (Atti 17:32). Eppure, come ben sapeva, a Corinto, città nota per il suo attaccamento alla filosofia mondana, ai piaceri terreni e agli appetiti carnali, avrebbe dovuto affrontare maggiori opposizioni. Un esperto di marketing avrebbe suggerito a Paolo di modificare il suo approccio, di adeguare il messaggio, di non calcare troppo la mano sui punti caldi che avrebbero indispettito la gente, di parlar loro di cose più attinenti alla loro vita e ai loro interessi. Tuttavia, l'apostolo si propose "di non sapere altro fra [loro], fuorché Gesù Cristo e lui crocifisso" (I Corinzi 2:2). Egli non avrebbe mai modificato il suo messaggio per accontentare i Corinzi! Di opinioni umane e di filosofia terrena ne avevano già a sufficienza, senza bisogno che Paolo ne aggiungesse ancora! Ciò di cui i Corinzi avevano veramente bisogno, era il messaggio della croce, profondamente semplice, ma anche semplicemente profondo!
Sebbene la mente naturale trovi la croce scandalosa, "per noi, che veniamo salvati, è la potenza di Dio". La croce è il culmine della sapienza divina e la prova della sua superiorità. La sapienza di Dio è infinitamente migliore della sapienza umana sotto molti punti di vista. La sapienza umana è effimera, la sapienza divina è eterna: "Io farò perire la sapienza dei saggi e annienterò l'intelligenza degli intelligenti" è una citazione di Isaia 29:14. In I Corinzi Paolo pone tutta una serie di domande allo scopo di ironizzare sulla sapienza umana: «Dov'è il sapiente? Dov'è lo scriba? Dov'è il contestatore di questo secolo? Non ha forse Dio reso pazza la sapienza di questo mondo?" (I Corinzi 1:20). In sostanza, Paolo sta chiedendo: «Dove sono quelli che hanno raffinato tanto la sapienza umana da potersi ritenere superiori a Dio?» La sapienza umana è forse riuscita ad eliminare le guerre, la fame, il crimine, la povertà o l'immoralità? Dove sono riusciti a condurre l'umanità gli Illuministi e i retori virtuosi? La gente è forse migliore, o semplicemente più soddisfatta di se stessa e più gratificata, grazie ad essi? La sapienza umana non ha cambiato nulla! La vita è ancora piena di tutti quei problemi e di tutti quei dilemmi che hanno sempre afflitto l'uomo!
Le opinioni umane sono spesso contraddittorie, sempre mutevoli e, a volte, passano di moda per poi ricomparire nella generazione successiva. Avendo rigettato l'autorità divina, la sapienza "riciclata" di questo mondo non ha più alcuno scoglio al quale aggrapparsi saldamente.
La verità è che la sapienza e la filosofia umana peggiorano lo stato dell'uomo e non lo migliorano. Problemi attuali come la guerra, il razzismo, l'alcolismo, il crimine, il divorzio, la tossicodipendenza e la povertà lo attestano. Tali realtà, universalmente considerate "mali", continuano a svilupparsi e a diffondersi sempre di più, in modo sempre più grave, senza che si riesca a trovare alcun rimedio. Anzi, più il mondo si affida alla sapienza umana, più questi problemi si accentuano.
Allora che soluzione c'è? «È piaciuto a Dio, nella sua sapienza, di salvare i credenti con la pazzia della predicazione»! Il termine "predicazione" nel testo greco è kerigma. Questa parola enfatizza tanto il messaggio quanto il metodo che Dio ha scelto per essere lo strumento fondamentale nel salvare il peccatore: il semplice annuncio del Vangelo. Coloro che sostituiscono la predicazione con il teatro, con la musica e con mezzi ancora più sofisticati, farebbero bene a considerare che Dio ha scelto di proposito un messaggio ed una metodologia che la sapienza del mondo considera pazzia! Lo strumento stabilito da Dio per la salvezza è, letteralmente, una pazzia agli occhi della sapienza umana. Eppure, è l'unico modo che abbiamo a disposizione. «Per noi, che veniamo salvati, è la potenza di Dio». Coloro che rifiuteranno la sapienza umana in favore della pazzia di Dio, otterranno vita eterna. Questa "pazzia" è la nostra sola speranza. Il semplice Vangelo, in questo modo, provvede tutto ciò che la contorta sapienza umana ha sempre ricercato: «Se qualcuno tra di voi presume di essere un saggio in questo secolo, diventi pazzo per diventare saggio» (I Corinzi 3:18).
Paolo, certo, non incoraggiava una predicazione folle. Stava semplicemente mettendo in evidenza che la predicazione del Vangelo è pazzia per la sapienza del mondo. Chi promuove i princìpi del marketing nel ministero pastorale, suggerisce che, se la gente non vuole la predicazione, allora dovremmo dare loro ciò che vogliono. Qual era l'opinione di Paolo in proposito? Inequivocabilmente: «I Giudei, infatti, chiedono miracoli e i Greci cercano sapienza, ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per gli stranieri pazzia». I Giudei vogliono un miracolo, perché non darglielo? I Greci amano la filosofia, perché non presentare il Vangelo sotto forma di dialettica filosofica? Dopo tutto, non fu lo stesso apostolo a dire: «Mi sono fatto ogni cosa a tutti»? Ma qui vediamo ancora una volta che, sebbene Paolo desiderasse diventare servo di tutti, non era disposto a modificare il Vangelo o ad alterare il piano stabilito da Dio per la sua predicazione. Egli non avrebbe mai appagato le preferenze della sapienza umana compiendo, platealmente, prodigi e miracoli per accontentare coloro che cercavano qualcosa di sensazionale, oppure presentando il messaggio sotto forma di confronto filosofico per piacere a coloro. che avevano gusti più intellettuali! Paolo, invece, predicò Cristo crocifisso, pietra d'inciampo per i Giudei increduli, pazzia per i Greci filosofi.
I Giudei volevano vedere la potenza, i Greci volevano ascoltare la sapienza, ma solo coloro che risposero alla pazzia della predicazione trovarono entrambe le cose: «Per quelli che sono chiamati, tanto Giudei quanto Greci, predichiamo Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio» Paradossalmente e tragicamente, ciò che la sapienza umana considera pazza e debole è proprio l'espressione più chiara possibile della potenza e della sapienza di Dio:«La [cosiddetta] pazzia di Dio è più saggia degli uomini, e la [presunta] debolezza di Dio è più forte degli uomini».
Se cercheremo di conquistare i peccatori con l'intrattenimento, con ragionamenti brillanti, con le nostre credenziali accademiche o con la sapienza mondana, falliremo miseramente e finiremo con il perderli! Paolo disse ai Corinzi: «La mia parola e la mia predicazione non consistettero in discorsi persuasivi di sapienza umana, ma in dimostrazione di Spirito e di potenza, affinché la vostra fede fosse fondata non sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio». Se egli li avesse conquistati con l'erudizione, con un linguaggio brillante o con un'oratoria vibrante, la loro fiducia sarebbe stata mal riposta.
Nella storia, Dio ha ripetutamente reso pazza la sapienza del mondo. Tuttavia, la chiesa è stata più volte ammaliata dall'idea che la sapienza mondana abbia un certo valore, una sua utilità peculiare che dovremmo conoscere a fondo per avere un ministero efficace. Paolo la pensava diversamente! Gli uomini di Dio, nel corso dei secoli, l'hanno sempre pensata diversamente! La nostra fede non può fondarsi sulla sapienza umana, ma solo sulla potenza di Dio (I Corinzi 2:5).