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I NOMI DI DIO

 

Com'è Dio? Uno studio dei nomi di Dio può aiutarci a rispondere a tale domanda. Nella Bibbia spesso un nome indica il carattere o il compito di una persona. Il carattere e il ministero del Messia che doveva venire, furono descritti con i nomi Emmanuele, Meraviglioso, Consolatore, Dio Onnipotente, Padre Eterno, Principe di Pace (Isaia 7:14; 9:6). Sulla base della sua relazione d'alleanza con Dio, Abramo ('padre esaltato') fu cambiato in Abraamo ('padre di una moltitudine'). Giacobbe ('soppiantatore') divenne Israele ('egli persevera con Dio'), dopo il suo incontro con Dio presso il fiume Iabboc (Genesi 32:28). Il cambiamento del nome di Simone in Pietro, segnò il suo nuovo carattere come "uomo di pietra" (Giovanni 1:42).

Nella Scrittura compaiono diversi nomi per indicare Dio. I nomi che identificano Dio, non gli furono semplicemente attribuiti dal suo popolo. Essi furono divinamente rivelati. I suoi nomi incorporano aspetti della sua autorivelazione. Ognuno dei nomi rende manifesti certi aspetti del carattere e della potenza di Dio, ma nessuno di essi da solo è adeguato ad esprimere la grandezza di Dio. Se i cieli non possono contenerlo, come può un solo nome descriverlo?

In certe parti della Scrittura il nome di Dio è protetto dal comandamento "Non userai il nome dell'Eterno il tuo Dio invano" (Esodo 20:7 ). Ciò vieta l'uso improprio dei nomi di Dio. Dio deve essere rispettato e riverito, e così anche i suoi nomi, poichè essi rivelano il suo carattere.

I Pentecostali credono che i nomi di Dio nel Vecchio Testamento trovino il loro complemento e compimento nella persona e nell' opera di Gesù Cristo, che è lo splendore della gloria di Dio, "l'impronta della sua essenza" (Ebrei 1:3) e in cui "abita corporalmente tutta la pienezza della Deità" (Colossesi 2: 9). Esaminiamo i nomi con i quali Dio ha rivelato se stesso.

 

JEHOVAH (JAHWEH)

Il termine è, naturalmente, un nome molto comune di Dio nel Vecchio Testamento. Jehovah (o Eterno/SIGNORE) ricorre 6823 volte nel Vecchio Testamento ed è un nome interamente personale. Per mezzo di tale nome, Dio si fece conoscere ad Israele, il suo popolo, e fece loro comprendere la possibilità di conoscerlo come persona.

Significato del nome

Come traslitterazione dall' ebraico veterotestamentario le quattro lettere YHWH, quando sono integrate da vocali, diventano Jahweh (Jehovah}. Per i Giudei, Jehovah era il più sacro dei nomi di Dio. Letteralmente significa "Egli il Quale è", perché Dio è l' essenza di tutto l' essere. Così, quando leggiamo il nome Jehovah, nella Bibbia, dobbiamo pensare all' essere, all' esistenza, alla vita. Dio esiste come nessun altro essere esiste. Egli è eternamente auto- esistente ed è la fonte di tutta la vita. Quando Dio parlò con Mosè al pruno ardente, egli definì il nome Jehovah. Questo nome rivelato fu spiegato con la ben nota frase "lo sono colui che sono" (Esodo 3:14). L'Io sono che parlò a Mosè al pruno ardente, non era un nuovo Dio, ma il Dio vivente che era stato adorato da Abraamo, Isacco e Giacobbe e che disse: "Questo [Jehovah] è il mio nome per sempre" (v. 15). Egli è colui che promise di essere col suo popolo e di liberarlo dalla schiavitù (vv. 16-22).

Importanza del nome

Il nome Jehovah era legato strettamente all' esperienza spirituale d' Israele e fu un mezzo di rivelazione speciale. Durante l'Esodo Jehovah rivelò se stesso tramite le sue potenti opere e fece uscire il suo popolo dall'Egitto. Questi atti potenti erano "azioni redentive". Gli Ebrei ebbero una relazione (patto) con Jehovah, che intervenne nella loro vita nel momento di maggior bisogno e liberandoli dalla schiavitù egiziana. Perciò i dieci comandamenti sono introdotti con questa raccomandazione: "lo sono l'Eterno Jehovah l'Iddio tuo, che ti ho tratto dal paese d'Egitto,dalla casa di servitù" (Esodo 20:2 Riv). Vediamo, di nuovo, la sua opera di salvezza col nome di Jehovah in Esodo 33:19. Dio disse a Mosè: "lo farò passare davanti a te tutta la mia bontà e proclamerò il nome dell'Eterno Jehovah davanti a te. Farò grazia a chi farò grazia e avrò pietà di chi avrò pietà". Jehovah si fece conoscere da una nazione scelta della razza umana, i Giudei. A loro cominciò a dimostrare il suo desiderio di mostrare misericordia, come pure all'intera razza umana.

I Giudei tennero il nome divino Jehovah in tale rispetto d' aver paura di usarlo in modo errato. Così, quando incontravano questo nome nel Vecchio Testamento, al suo posto leggevano Adonai (Signore). Sebbene ci fosse riluttanza da parte dei Giudei a pronunciare il suo santo nome, Jehovah era inteso come distintamente personale, chi aveva instaurato una relazione col suo popolo. Egli, essere totalmente autoesistente, era interessato ai suoi figli e desiderava avere, allo stesso tempo, comunione con loro.

Il nome Jehovah è presente solo nel Vecchio Testamento, ma abbiamo una forte ragione per credere che Gesù prese il significato del nome Jehovah, specialmente quando usò nei vangeli la forma enfatica "Io sono" (in greco, Ego eimi). Egli disse: "Prima che Abraamo fosse, lo sono" (Giovanni 8:58). Egli, perciò, s'identificava con Jehovah, il quale aveva dichiarato in Esodo 3:14: "lo sono colui che sono". Quando Gesù disse di essere 1'lo sono, i Giudei sapevano che egli si proclamava Dio. Egli dichiarò di essere l’Io sono che perdona il peccato: "Se non crederete che sono io, morrete nei vostri peccati" (Giovanni 8:24). Solo Dio può perdonare il peccato. In Gesù Cristo si compì il significato fondamentale del nome Jehovah. Egli manifestò se stesso come l'unico mezzo di redenzione dal peccato {Atti 4:12).

ELOHIM -UN NOME PER INDICARE DIO

Le prime parole della Bibbia sono: "Nel principio Dio creò ..." (Genesi 1:1), Qui il termine ebraico Dio è Elohim. Comunque, in molte versioni Elohim è frequentemente tradotto con Dio. Il termine Elohim è plurale, significando pluralità di maestà o grandezza. Fu usato il plurale perchè la forma singolare (El) non era adeguata ad esprimere la pienezza di Dio. Il plurale suggerisce la pienezza della Trinità.

Significato del nome

Il modo in cui Elohim è applicato a Dio, lo dipinge come chi ha grande potenza e forza. Egli è il Dio onnipotente, perchè ci viene detto: "L 'Eterno vostro Dio [Elohim] è Dio degli dei e Signore dei signori, il grande Dio, potente e tremendo" (Deuteronomio 10:17), Elohim, col suo grande potere, ha creato l'universo. Elohim parla ed è fatto. Egli porta all' esistenza ciò che non esisteva, fa venire fuori la luce dalle tenebre, e crea la vita a sua immagine. Elohim fece grandi e potenti promesse ad Abraamo e a Giacobbe (Genesi 7:1; 35:11). Elohim fece un patto con Abraamo e siccome non poteva giurare per qualcuno più grande di lui, giurò per se stesso.

Prima della sua morte Giuseppe assicurò al popolo d'Israele che Elohim lo avrebbe liberato dall'Egitto e portato nella terra promessa ad Abraamo, Isacco e Giacobbe (Genesi 50:24), Così Elohim, come un nome di Dio, stabilisce il fatto della sua assoluta forza e potenza. Egli ha dimostrato il suo potere assoluto con i suoi potenti atti, creando e governando l'universo, facendo e mantenendo un patto con i suoi servi che camminano davanti a lui con tutto il loro cuore (I Re 8:23).

Importanza del nome

Come già osservato, l'identificazione di Dio con Elohim suggerisce potenza e autorità. Questa verità è rivelata non solo in tutta la creazione, animata e inanimata, quale opera di Elohim, ma anche nel fatto che egli governa l'intero creato. Oltre a ciò, la potenza suprema di Elohim è vista nel suo iniziare e perpetuare un patto per redimete la creazione. Il significato, però, di Elohim va ben oltre l'idea di un Dio autosufficiente per la sua creazione.

Non è una pura coincidenza che il plurale Elohim sia un nome per "l'unico Dio". Elohim suggerisce diversità e ricchezza nell' esistenza propria di Dio, perche, sebbene Elohim sia plurale, è tuttavia spesso accompagnato da verbi, aggettivi e pronomi al singolare, mostrando che Dio, diverso e ricco nella sua stessa essenza, è uno. Un buon esempio si ha in Deuteronomio (32:39): "Ora vedete che io solo sono Dio e che non vi è altro dio [elohim] accanto a me". Allo stesso tempo, il nome Elohim preparò la via per la successiva rivelazione della Trinità. poiche il plurale indica la pienezza di Dio, Elohim sta anche per Trinità. Era il Dio trino che chiese al profeta Isaia: "Chi andrà per noi?" (6:8). Così la rivelazione neotestamentaria delle tre Persone (Padre, Figlio e Spirito Santo) nell'unico Dio non apparve completamente nuova nel primo secolo. Il nome Elohim lasciava intendere una ricca diversità in Dio e anticipava la rivelazione della santa Trinità. La seconda Persona della Trinità, Gesù Cristo, disse: "Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra" (Matteo 28:18). L' onnipotenza di Elohim divenne visibile nei miracoli e nel potere salvifico di Gesù Cristo e sarà, infine, realizzata nel suo governo sopra tutte le potestà e i principati fino a che tutti i nemici saranno posti sotto i suoi piedi (Efesini 1:20-22; Ebrei 1:13).

ADONAI UN ALTRO TERMINE PER SIGNORE

Finora i nomi di Dio che abbiamo esaminato, sono in relazione alla persona di Dio: Jehovah indica la sua autoesistenza ed Elohim la sua onnipotenza. Tali nomi implicano la nostra responsabilità di ubbidire a Dio. Consideriamo ora un terzo nome, Adonai, con il quale Dio rivendica definitivamente la nostra ubbidienza.

Significato del nome

Essenzialmente Adonai vuoI dire 'Signore'. La forma singolare, adon, è usata solo al maschile ed è generalmente tradotta padrone o signore. In Genesi 24 Eliezer, il servo di Abramo, parla del "mio signore [adon] Abramo" .La forma plurale, Adonai, è riservata come un nome di Dio e dà l' idea della Trinità come già visto per Elohim. Un passo in cui Adonai appare, e suggerisce sorprendentemente che Dio è più di una persona, è il Salmo 110:1, dove Davide dice: "L'Eterno [Jehovah] ha detto al mio Signore [Adon] 'Siedi alla mia destra finche io abbia fatto dei tuoi nemici lo sgabello dei tuoi piedi"' (Riv). C'è qua il suggerimento di una seconda persona accanto a Jehovah. E' significativo che Gesù applicò chiaramente le sorprendenti parole del Salmo 110:1 a se stesso (Matteo 22:41-45; Marco 12:35-37; Luca 20:41-44; cfr. Atti 2:34,35). Così, parlando di una sola persona, Davide usa la forma singolare Adon, "Jehovah disse ad Adon" , cioè a Cristo, la seconda persona del Dio trino. Senza dubbio Adonai significa signoria divina, ma il pieno significato di questo nome può essere afferrato solo se consideriamo che Dio è sempre tre in uno e uno in tre. I grandi Tre-in-Uno sono Padre, Figlio e Spirito Santo.

Importanza del nome

Quale Signore, Adonai ha diritto all'ubbidienza e al servizio del suo popolo. Questa relazione può essere vista, quando Dio apparve in visione ad Abraamo. Questi si rivolse a lui chiamandolo Adonai-Jehovah ("Signore, Eterno", Genesi 15:2). Ciò significava che Jehovah era il suo Padrone e che lui era lo schiavo di Jehovah. Lo schiavo, a quei tempi, aveva privilegi e diritti. fra i Giudei un servo salariato non poteva mangiare la Pasqua, perché era considerato un estraneo. Lo schiavo, però, aveva il privilegio di celebrare la Pasqua, perché era un membro della famiglia del suo padrone (Esodo 12:43- i5). Inoltre, aveva il diritto alla protezione e all'aiuto del suo padrone e non era inconsueto un rapporto di affetto tra padrone e schiavo (Deuteronomio 15:12-17; Salmo 123:2). Un padrone umano poteva mostrare amore e provvedere fedelmente al benessere di coloro che lo servivano. Ciò era anche vero con Adonai. Il mandato di Mosè di liberare Israele dalla schiavitù egiziana, è un esempio eccellente di provvidenza divina. In quell' occasione Mosè riconobbe il diritto di Dio sulla sua vita e servizio, quando lo invocò come Adonai. Egli supplicò "Ahimè, Signore [Adonai], io non sono un parlatore" (Esodo 4:10 Riv). Il Signore assicurò Mosè che avrebbe avuto il suo aiuto. Egli non chiese mai ai suoi servi di fare qualcosa senza fornire loro i mezzi per farlo.

Come nell' Antico Testamento, e così nel Nuovo, quale Signore, Dio è colui che dà al suo popolo doni spirituali e l’equipaggia per il servizio. Nel giorno li Pentecoste, Pietro dichiarò che Dio aveva glorificato Gesù crocifisso come Signore. Disse anche che il Signore Gesù aveva equipaggiato i suoi discepoli con la potenza dello Spirito Santo così da poter testimoniare del vangelo (Atti L:8; 2:33-36). Da quel momento l'asceso e trionfante Cristo ha dato doni ai suoi servi, facendoli apostoli, profeti, evangelisti, pastori, dottori, tutto per il 'perfezionamento dei santi in vista dell' opera del ministero e dell'edificazione del corpo di Cristo" (Efesini 4:12). Avendo questi ed altri ioni dal Signore, Paolo ci esorta ad essere servi fedeli e ad usare i doni con diligenza (Romani 12:6-8).

Le lettere dell'apostolo Paolo abbondano di riferimenti alla signoria di Gesù. Egli considerò tutti i credenti, compreso se stesso, come servi di Cristo. Sembra gioire nell' enfatizzare la signoria di Cristo, definendo se stesso uno schiavo di Cristo. Per lui servo di Cristo era un titolo di onore. Quale servo di Cristo, egli portò sul suo corpo i segni del Signore Gesù (Galati 6:17) e offrì lealtà totale e servizio illimitato al suo Signore. Egli sentì genuinamente che quell'onore gli era stato dato per avere l'opportunità di servire il suo Adonai, il suo Padrone. Egli disse: "Ringrazio Gesù Cristo, nostro Signore, che mi ha reso forte, ritenendomi degno di fiducia, ponendomi al ministero" (1 Timoteo 1:12)

EL SHADDAI

Dio rivelò se stesso, come EI Shaddai, specialmente durante il periodo patriarcale. Questo nome ha una connotazione calda e personale ed indica che Dio vuole aiutare e benedire il suo popolo.

Significato del nome

EI Shaddai significa "Dio Onnipotente" .Potenza e potere sono associati a questo nome, come lo sono al nome Elohim. Mentre Elohim si riferisce a Dio, quale potente Creatore e sostenitore dell'universo, EI Shaddai vede Dio come attivamente coinvolto negli affari del suo popolo, modellando le forze della natura per compiere il suo progetto. Ovviamente, il nome EI Shaddai è formato da due parole: 1) El è tradotto con Dio, e significa potere, potenza, onnipotenza; 2) Shaddai significa forte, potente, onnipotente, autosufficiente. La rivelazione di se stesso come Dio Onnipotente enfatizza la sua autosufficienza. In altre parole, egli può portare a termine i suoi piani e benedire abbondantemente il proprio popolo. Egli è capace di fare infinitamente più di quanto noi chiediamo o pensiamo.

Importanza del nome

Osservando le circostanze nelle quali il nome di El Shaddai fu per la prima volta svelato, abbiamo un'idea del suo significato. L'attività di El Shaddai tra il suo popolo sottolinea due verità:

Primo, El Shaddai controlla il processo della natura e può mettere da parte l' ordinario corso della stessa. Abraamo e Sara furono un buon esempio di ciò Dio promise di fare di Abraamo una grande nazione (Genesi 12:2), ma gli anni passavano e Sara non aveva figli. All' età di novantanove anni sembrava impossibile per Abraamo avere figli. Dio, però, si rivelò come El Shaddai e confermò la promessa (17:1,2). Sebbene Abraamo e Sara fossero avanti negli anni per generare figli, nacque Isacco. Dio onnipotente governa ogni cosa Egli può forzare il processo naturale e andare oltre l' ordinario, cosicché i propositi della sua grazia sono compiuti. Ciò che promette, egli può dare.

Secondo, El Shaddai è il Dio delle benedizioni inesauribili. Egli cambiò i] nome di Abramo (padre esaltato) in Abraamo che significa "padre di una moltitudine" , e gli fece una promessa sbalorditiva: "Ti farò moltiplicare

grandemente, ti farò divenire nazioni e da te usciranno dei re" (Genesi 17:6). Tempo dopo, Isacco benedisse Giacobbe e disse: "Il Dio Onnipotente [El Shaddai] ti benedica, ti renda fecondo e ti moltiplichi in modo che tu diventi un'assemblea di popoli" (28:3). Dio stesso disse a Giacobbe: "10 sono il Dio Onnipotente [El Shaddai], sii fecondo e moltiplicati; una nazione, anzi una moltitudine di nazioni discenderà da te, dei re usciranno dai tuoi lombi" (35:11). In punto di morte, Giacobbe ripete le benedizioni promesse nel nome di El Shaddai (48:3,4) e in quel nome, pronunciò su Giuseppe una cascata di benedizioni di ogni tipo (49:25). Potrebbero essere citati altri esempi, ma vediamo che il nome di Dio onnipotente ci ricorda le sue inesauribili benedizioni. La pienezza e la ricchezza della sua generosità si vedono meglio nell' effusione del suo amore in Gesù Cristo. Così El Shaddai esprime la profonda verità che, colui che è capace di ogni cosa, ha un interesse molto personale per noi e ha manifestato la sua grande potenza per salvarci e benedirci, mandando suo Figlio nel mondo.

JEHOVAH -RAFAH

Dio si rivela come colui che viene incontro ad ogni bisogno che nasce nell' esperienza del suo popolo. Egli li salva, li fortifica, li sostiene, li santifica e li guarisce anche. Questo nome di Dio, Jehovah-Rafah, fu noto nelle prime esperienze d'Israele durante il pellegrinaggio nel deserto (Efesini 15:22-26). Dal Mar Rosso essi camminarono per tre giorni, ma non trovarono acqua da bere. Poi a Mara Dio mostrò agli Israeliti un legno che avrebbe reso bevibili le acque amare di quel luogo. Quando quel legno fu gettato nelle acque amare, queste furono sanate e diventarono dolci. In tal modo Dio provò la loro fede e ubbidienza, e aggiunse che se avessero ubbidito diligentemente, egli non avrebbe mandato loro addosso le malattie che avevano colpito gli Egiziani. Poi concluse: "poiché io sono l'Eterno che ti guarisce", cioè, Jehovah Rafah.

Significato del nome

Il termine Rafah compare molte volte nell' Antico Testamento e significa sempre "riparare, ristorare e guarire".

A volte si riferisce al guarire di malattie o disturbi fisici, ma è anche usato in senso spirituale per parlare di perdono dei peccati e per ottenere di nuovo il favore divino. Così dall' esperienza israelita nel deserto, come descritta in Esodo 15:22-26, venne questo nome confortante di Dio, Jehovah-Rafah, cioè "Jehovah guarisce". AI tempo di Mosè, Jehovah promise al suo popolo che ne sarebbe stato il guaritore a condizione che avessero ubbidito. Comunque, tale promessa non era solo per Israele, ma per i redenti di ogni epoca. Le cose che accaddero a Israele, disse Paolo, furono esempio per noi e "sono state scritte per ammonire noi, che ci troviamo nella fase conclusiva delle epoche" (I Corinzi 10:11).

Importanza del nome

La malattia, sia fisica sia spirituale, non è imparziale. Disordini fisici e malattie sono in aumento nel mondo. La gente si ammala e ha costantemente bisogno di guarigione per il proprio corpo. E il bisogno di guarigione è ancora più grande nel reame morale e spirituale. I danni del peccato e della corruzione morale hanno imposto un tributo all’umanità. I Pentecostali sono consapevoli della larga diffusione di malattie fisiche e spirituali presenti sulla terra. Allo stesso tempo, essi credono che la preghiera per coloro che soffrono di malattie fisiche e spirituali, sia una parte vitale del ministero della chiesa. Per loro il guaritore delle malattie della carne e dello spirito è Jehovah Rafah. Questi è il Dio che ha operato potenti guarigioni per mezzo di Gesù Cristo, suo Figlio. Dio è Jehovah Rafah.

Primo, egli guarisce dal peccato per mezzo della redenzione dalle sue terribili conseguenze. Il profeta Geremia identificò la fondamentale malattia morale e spirituale, quando affermò che il cuore umano è "insanabilmente maligno" (17:9). Il peccato ha rovinato e corrotto l'umanità. Ha alienato il cuore umano da Dio. Il guaritore della malattia devastante del peccato è Jehovah Rafah. Il salmista lo riconobbe come il guaritore, "Benedici, anima mia, il Signore... Egli perdona tutte le tue colpe" (Salmo 103:2,3).

Nelle Scritture molte volte le malattie e le infermità sono espressioni figurative di malattie spirituali e morali. Tali malattie erano ciò che Geremia aveva in mente, quando diceva: "Ma io medicherò le tue ferite e ti guarirò delle tue piaghe" (30:17). Disse anche: "Tornate, o figli traviati, io vi guarirò dei vostri traviamenti" (3:22). Similmente, Isaia scrisse del giorno in cui l'Eterno "fascerà la ferita del suo popolo e guarirà la piaga fatta con le sue percosse" (Isaia 30:26). Egli predisse la venuta di Cristo, sul quale sarebbe sceso lo Spirito del Signore, "per fasciare coloro che hanno il cuore rotto e per proclamare la libertà a coloro che sono in cattività" (61:1).

Jehovah vuole provvedere la guarigione da ogni male e la salvezza da ogni peccato. La guarigione da tutti i dolori e le infermità, conseguenze del peccato, è nelle mani di Jehovah. Accettare la sua grazia di perdono rende sani e libera dalle malattie del cuore e dello spirito. Così spesso la gente continua a rigettare il potere salvifico di Jehovah. Era quello che Gesù aveva in mente, quando disse: "Eppure non volete venire a me per avere la vita" (Giovanni 5:40).

Secondo, Dio ha guarito e ancora guarisce molti che sono fisicamente malati. l' Antico Testamento ci racconta di varie occasioni in cui il potere di Dio fu manifestato per guarire disturbi fisici. Un esempio notevole fu quello di

Ezechia, che non solo fu guarito da una malattia mortale, ma gli venne anche prolungata la vita di quindici anni (II Re 20:1-7). Quando Miriam divenne lebbrosa, Mosè gridò: "Ti prego guariscila, o Dio, ti prego" (Numeri 12:13). Dio rimosse le piaghe e le pestilenze e guarì non solo Miriam, ma anche Naaman, il generale siriano dalla terribile lebbra (II Re 5:1-14).

Gesù Cristo, durante suo ministero, operò lo stesso tipo di guarigioni miracolose. Egli non solo guarì le anime, perdonando i loro peccati, ma sanò anche da febbri, da lebbra e scacciò i demoni. Egli andava in giro "predicando il vangelo del Regno e guarendo ogni tipo di malattia e sanando ogni infermità tra il popolo" (Matteo 4:23). I suoi miracoli di guarigione stupivano costantemente la gente e testimoniavano della sua identità e missione. Gesù disse: "..., perché le opere che il Padre mi ha date da compiere, quelle stesse opere che faccio, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato" (Giovanni 5:36). Gesù ritornò nella potenza dello Spirito dalla tentazione e stabili il modello del suo intero ministero, citando Isaia 61:1,2: "Lo Spirito del Signore è su di me; per questo egli mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato a bandire liberazione ai prigionieri, ed ai ciechi il recupero della vista; a rimettere in libertà gli oppressi, e a predicare l' anno accettevole del Signore" (Luca 4:18-19).

Gesù Cristo è il grande guaritore sia spirituale sia fisico. Jehovah Rafah ha dimostrato per mezzo di suo Figlio, Gesù Cristo, che può guarire ogni infermità. Ciò che Jehovah fu per Israele a Mara, il Signor Gesù è ora per il popolo di Dio, il Grande Dottore.