Torna indietro

Sobrio e vigilante

 

I PIETRO 5:8

“Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente in cerca di chi possa divorare”.

 

L’apostolo Pietro è molto chiaro nel suo parlare, difatti non ci sono giri di parole o bisognano delle interpretazioni per comprende ciò che vuole dire: il diavolo, il nostro avversario (colui che è avverso, parte contraria) va attorno; questa è la sua attività primaria, va sempre alla ricerca come un leone ruggente, fra l’altro, in cerca di chi possa divorare. L’apostolo lo dice proprio ai credenti! Proprio a quelli che pensano che il diavolo ormai non li può toccare, che pensano che basta andare in chiesa e si è apposto, ma non solo, infatti parla a tutte le categorie di credenti: i più nella fede e i meno.

Ci sono due qualità indispensabili che se non si trovano nella vita di ogni credente saranno divorati dall’avversario: La sobrietà e la vigilanza.

Nel verso 8 troviamo scritto: “Siate sobri e vegliate”, solo così riceveremo la vittoria contro il diavolo. Ma noi cristiani siamo sobri? Noi cristiani riusciamo a vegliare?

Intanto c’è da dire che sobri significa essere moderati in ogni cosa, essere in grado di saper dominare i nostri impulsi. Gesù dice: “Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione”. Nella tentazione dell’avversario. La sobrietà ci porta alla vigilanza; vegliare vuol dire pregare e non sta parlando solo della preghiera della notte come veglia di preghiera, ma intende dire che bisogna essere vigilanti in ogni cosa e nella preghiera, perché il nostro avversario va attorno per divorare.

Lui è in continuo operato, è sempre lì in agguato per divorare; per questo dice siate sobri e vegliate.

Vegliare: immaginate una persona che può addormentarsi, perché a sonno, meglio di notte e per lo più stanco; e li si presenta il leone ruggente! Cosa bisogna fare? Vegliare, altrimenti lo divorerà? Nel frattempo deve anche essere sobrio, moderato, equilibrato, lontano dagli eccessi e che sa tenere sottocontrollo gli impulsi e l’istinto stesso.

L’avversario potrà arrivare a divorarti soltanto attraverso la carenza di queste due qualità, altrimenti non potrà riuscirci mai. La maniera per vigilare è essere illuminate dalla Parola di Dio sulla nostra vita, le nostre azioni e la nostra condotta. La sobrietà, al tempo stesso, ci deve dare quell’equilibrio giusto in tutte le cose per stare lontano dagli impulsi. Chi è sobrio non avrà bisogno di nessun’altra cosa se non di vegliare, perché la sobrietà non è qualcosa occasionale o sporadica, ma deve essere nella vita del credente costante ricordandoci sempre che abbiamo a che fare con il leone ruggente.