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Le Brecce

 

LE COSE CHE CREANO UNA BRECCIA.                                                            di Cirrito Marco

Breccia: Apertura praticata mediante strumenti in un recinto difensivo.

 

La parola breccia è usata solo nel vecchio testamento, non nel nuovo.

Leggiamo nel libro di Isaia:

  58:9 Allora chiamerai, e l'Eterno ti risponderà; griderai, ed egli dirà: "Eccomi!" Se tu togli di mezzo a te il giogo, il gesto minaccioso ed il parlare iniquo;

    58:10 se l'anima tua supplisce ai bisogni dell'affamato, e sazi l'anima afflitta, la tua luce si leverà nelle tenebre, e la tua notte oscura sarà come il mezzodì;

    58:11 l'Eterno ti guiderà del continuo, sazierà l'anima tua ne' luoghi aridi, darà vigore alle tue ossa; e tu sarai come un giardino ben annaffiato, come una sorgente la cui acqua non manca mai.

    58:12 I tuoi riedificheranno le antiche rovine; tu rialzerai le fondamenta gettate da molte età, e sarai chiamato "il riparatore delle brecce", "il restauratore dei sentieri per rendere abitabile il paese".

    58:13 Se tu trattieni il piè per non violare il sabato facendo i tuoi affari nel mio santo giorno; se chiami il sabato una delizia, e venerabile ciò ch'è sacro all'Eterno, e se onori quel giorno anziché seguir le tue vie e fare i tuoi affari e discuter le tue cause,

    58:14 allora troverai la tua delizia nell'Eterno; io ti farò passare in cocchio sulle alture del paese, ti nutrirò delle eredità di Giacobbe tuo padre, poiché la bocca dell'Eterno ha parlato.

Qui, l’Eterno parla con Israele Suo popolo, dicendogli di togliere determinate cose, quelle cose, appunto che causano una breccia: Il giogo, cioè il peso di avere ogni qualvolta ci troviamo nella Sua casa o nell’ascoltare la Sua parola; Il gesto minaccioso, che per alcuni può essere uno scherzo, ma è proprio con questi gesti che ci “auto-brecciamo”; Il parlare iniquo, cioè il parlare ingiusto, con ipocrisia, senza sale, con volgarità, “risvegliando” il vecchio uomo, in altre parole il nostro carattere.

Isaia 30:13 Questa iniquità sarà per voi come una breccia che minaccia rovina, che fa pancia in un alto muro, il cui crollo avviene a un tratto, in un istante.

 

Da questa lettura possiamo comprendere che la breccia è un’apertura, un piccolo passaggio creato da qualcosa o da qualcuno, che poi porta al crollo delle mura in cui è stato fatta quella breccia.

Il diavolo, il quale va attorno come un leone che rugge, fa sempre il giro di ogni credente per vedere cosa facciamo, come ci muoviamo e come parliamo; se trova nella nostra vita una breccia, lui non sta a pensare neanche un secondo, ed entra subito, portando scompiglio nella strada che avevamo intrapreso per piacere a Dio in ogni cosa.

Lettura da: II Re

 14:8 Allora Amatsia inviò dei messi a Joas, figliuolo di Joachaz, figliuolo di Jehu, re d'Israele, per dirgli: "Vieni, mettiamoci a faccia a faccia!"

    14:9 E Joas, re d'Israele, fece dire ad Amatsia, re di Giuda: "Lo spino del Libano mandò a dire al cedro del Libano: - Da' la tua figliuola per moglie al mio figliuolo. - E le bestie selvagge del Libano passarono, e calpestarono lo spino.

    14:10 Tu hai messo in rotta gl'Idumei, e il tuo cuore ti ha reso orgoglioso. Godi della tua gloria, e stattene a casa tua. Perché impegnarti in una disgraziata impresa che menerebbe alla ruina te e Giuda con te?"

    14:11 Ma Amatsia non gli volle dar retta. Così Joas, re d'Israele, salì contro Amatsia; ed egli ed Amatsia, re di Giuda, si trovarono a faccia a faccia a Beth-Scemesh, che apparteneva a Giuda.

    14:12 Giuda rimase sconfitto da Israele; e que' di Giuda fuggirono ognuno alla sua tenda.

    14:13 E Joas, re d'Israele, fece prigioniero a Beth-Scemesh Amatsia, re di Giuda, figliuolo di Joas, figliuolo di Achazia. Poi venne a Gerusalemme, e fece una breccia di quattrocento cubiti nelle mura di Gerusalemme, dalla porta di Efraim alla porta dell'angolo.

    14:14 E prese tutto l'oro e l'argento e tutti i vasi che si trovavano nella casa dell'Eterno e nei tesori della casa del re; prese anche degli ostaggi, e se ne tornò a Samaria.

 

Da questa lettura si comprende che ci fu una battaglia fra i regni d’Israele e di Giuda e fu proprio Israele a vincere con a capo il re Joas, il quale fece prigioniero il re Amatsia. Più avanti dice che Joas praticò una breccia di quattrocento cubiti (cubito: lat. Cubitum, gomito) cioè, di duecentoventi metri, la breccia più grande dell’antico testamento. Ecco il diavolo cosa può fare, mettendo contro dei popoli e aprendo enormi brecce per rubare tutto l’oro, l’argento, tutti i vasi della casa dell’Eterno e fare anche degli ostaggi. Certamente sappiamo che fu Dio stesso a mettere i  due popoli contro, ma sappiamo pure che il diavolo fa “un rapporto” a Dio dicendogli cosa fanno i credenti, chiedendo se può attaccarli.

(Giobbe 1: 6-12)

RESTAURARE LE BRECCE.

Restaurare: Rimettere nelle condizioni originarie; restituire forza e vigore.

Nehemia

4:1 Quando Samballat udì che noi edificavamo le mura, si adirò, s'indignò fuor di modo, si fe' beffe de' Giudei,

4:2 e disse in presenza dei suoi fratelli e dei soldati di Samaria: "Che fanno questi spossati Giudei? Si lasceranno fare? Offriranno sacrifici? Finiranno in un giorno? Faranno essi rivivere delle pietre sepolte sotto mucchi di polvere e consumate dal fuoco?"

4:3 Tobia l'Ammonita, che gli stava accanto, disse: "Edifichino pure! Se una volpe vi salta su, farà crollare il loro muro di pietra!"

4:4 Ascolta, o Dio nostro, come siamo sprezzati! Fa' ricadere sul loro capo il loro vituperio, e abbandonali al saccheggio in un paese di schiavitù!

4:5 E non coprire la loro iniquità, e non sia cancellato dal tuo cospetto il loro peccato; poiché t'hanno provocato ad ira in presenza dei costruttori.

4:6 Noi dunque riedificammo le mura che furon da pertutto compiute fino alla metà della loro altezza; e il popolo avea preso a cuore il lavoro.

4:7 Ma quando Samballat, Tobia, gli Arabi, gli Ammoniti e gli Asdodei ebbero udito che la riparazione delle mura di Gerusalemme progrediva, e che le brecce cominciavano a chiudersi, n'ebbero grandissimo sdegno,

4:8 e tutti quanti assieme congiurarono di venire ad attaccare Gerusalemme e a crearvi del disordine.

4:9 Allora noi pregammo l'Iddio nostro, e mettemmo contro di loro delle sentinelle di giorno e di notte per difenderci dai loro attacchi.

4:10 Que' di Giuda dicevano: "Le forze de' portatori di pesi vengon meno, e le macerie sono molte; noi non potremo costruir le mura!"

4:11 E i nostri avversari dicevano: "Essi non sapranno e non vedranno nulla, finché noi giungiamo in mezzo a loro; allora li uccideremo, e farem cessare i lavori".

 

Ancora leggiamo in Nehemia

 6:1 Or quando Samballat e Tobia e Ghescem, l'Arabo, e gli altri nostri nemici ebbero udito che io avevo riedificate le mura e che non c'era più rimasta alcuna breccia - quantunque allora io non avessi ancora messe le imposte alle porte -

    6:2 Samballat e Ghescem mi mandarono a dire: "Vieni, e troviamoci assieme in uno dei villaggi della valle di Ono". Or essi pensavano a farmi del male.

    6:3 E io inviai loro dei messi per dire: "Io sto facendo un gran lavoro, e non posso scendere. Perché il lavoro rimarrebb'egli sospeso mentr'io lo lascerei per scendere da voi?"

    6:4 Essi mandarono quattro volte a dirmi la stessa cosa, e io risposi loro nello stesso modo.

    6:5 Allora Samballat mi mandò a dire la stessa cosa la quinta volta per mezzo del suo servo che aveva in mano una lettera aperta,

    6:6 nella quale stava scritto: "Corre voce fra queste genti, e Gashmu l'afferma, che tu e i Giudei meditate di ribellarvi; e che perciò tu ricostruisci le mura; e, stando a quel che si dice, tu diventeresti loro re, 6:7 e avresti perfino stabiliti de' profeti per far la tua proclamazione a Gerusalemme, dicendo: - V'è un re in Giuda! - Or questi discorsi saranno riferiti al re. Vieni dunque, e consultiamoci assieme".

    6:8 Ma io gli feci rispondere: "Le cose non stanno come tu dici, ma sei tu che le inventi!"

    6:9 Perché tutta quella gente ci voleva impaurire e diceva: "Le loro mani si rilasseranno e il lavoro non si farà più". Ma tu, o Dio, fortifica ora le mie mani!

Ma chi era Samballat e che figura occupa nel nostro ambito ?

Samballat (eroe)

Nativo di Horonaim in Moab; non cessò mai di contrariare l'opera della ricostruzione delle mura di Gerusalemme. Egli eccitò contro i Giudei gli Arabi e la "gente di guerra di Samaria", che probabilmente comandava (Nehemia 4:2). Dopo la partenza di Nehemia, entrò tanto nelle grazie del sommo sacerdote da stringere un matrimonio fra il nipote e la propria figlia. Il nipote fu scacciato da Nehemia, al suo ritorno in Gerusalemme (Nehemia 13:28). Nel cap. 6 si legge che Nehemia aveva finito di restaurare quelle brecce e Samballat lo mandò a chiamare per ben 5 volte, ma Nehemia rispose: “io sto facendo un gran lavoro e non posso scendere”. Per lui era un gran lavoro quello di restaurare le brecce, ma Samballat era terribilmente adirato, infatti, voleva fare in modo che lasciasse quel lavoro e non finirlo.

Da questo si nota che Samballat rappresenta il nemico della nostra anima, perché non voleva che Nehemia restaurasse quelle brecce che lui stesso aveva creato. Così anche il diavolo, che fa di tutto per non permettere di richiudere quelle brecce che si sono venute a create nella vita di ogni credente e che con l’aiuto del Signore si devono restaurare impegnandosi senza essere distolti da alcuna cosa.

Adesso prendiamo in considerazione la parola restaurazione; se vogliamo, questa sarà la “nostra parola” per usare il nuovo testamento.

 

Nel libro degli Atti degli apostoli leggiamo:

 15:13 E quando si furon taciuti, Giacomo prese a dire:

    15:14 Fratelli, ascoltatemi. Simone ha narrato come Dio ha primieramente visitato i Gentili, per trarre da questi un popolo per il suo nome.

    15:15 E con ciò s'accordano le parole de' profeti, siccome è scritto:

    15:16 Dopo queste cose io tornerò e edificherò di nuovo la tenda di Davide, che è caduta; e restaurerò le sue rovine, e la rimetterò in piè,

    15:17 affinché il rimanente degli uomini e tutti i Gentili sui quali e invocato il mio nome,

    15:18 cerchino il Signore, dice il Signore che fa queste cose, le quali a lui son note ab eterno.

Quindi, dice: “Io restaurerò le sue rovine e la rimetterò in piedi”. E’ il Signore stesso che chiude, restaura le brecce e ci rimette in piedi; quando si crea una breccia nella nostra vita, vacilliamo e veniamo meno in qualsiasi cosa…..,ma Io -dice il Signore – ti rimetterò in piedi se tu avrai l’intenzione di cominciare a “lavorare” per restaurare le brecce. Sopra, nella prima lezione dice (parafrasando): “Se tu trattieni il piè per non violare il sabato facendo i tuoi affari nel mio santo giorno; se chiami il sabato una delizia, e venerabile ciò ch'è sacro all'Eterno, e se onori quel giorno anziché seguir le tue vie e fare i tuoi affari e discuter le tue cause, allora troverai la tua delizia nell'Eterno

i tuoi riedificheranno le antiche rovine; tu rialzerai le fondamenta gettate da molte età, e sarai chiamato "il riparatore delle brecce", "il restauratore dei sentieri per rendere abitabile il paese”, in altre parole, colui che restituisce forza e vigore. Il Signore ci da forza e vigore e noi stessi possiamo chiedere al Signore di farci diventare i riparatori delle brecce, i restauratori delle brecce.